La verità è che definirlo enfant prodige è riduttivo. Perché se gli amori con netta differenza di età sono stati sdoganati e definiti rivoluzionari, stupirsi di un ragazzo di 23 anni, Nicolò Beretta, che rilegge i codici di una maison fiorentina è altrettanto riduttivo. Tra Nicolò, designer che prima degli under 20 diede vita alla sua linea di scarpe e accessori, Giannico, ora brand che non necessita più introduzioni, e Bianchi e Nardi 1946, storico marchio dell’altissimo artigianato fiorentino di borse e accorsi dai pellami preziosi, il gap generazionale si è tradotto in una capsule di rara eleganza. Capsule che ha permesso a Mister Giannico di scoprire un archivio da Mille e una Notte e a Bianchi e Nardi 1946 di avvicinare una clientela Millennials che desidera investire in pezzi chiavi dall’estetica potente e discreta.

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Nicolò Beretta fondatore e designer di Giannico e autore della capsule collection con Bianchi e Nardi 1946

Nicolò cosa si prova a mettere le mani in un archivio così antico?
È stata un emozione forte. Sono rimasto affascinato dalla modernità di questi pezzi per l’epoca in cui sono stati fatti. Per esempio c era una shoulder bag con un taglio molto particolare, l’aggancio della tracolla aveva un dettaglio metallico molto bello che ha ispirato la gabbia metallica della capsule che ho fatto. Alcuni pezzi datati sono ancora macchiati dall'alluvione di Firenze del 1966, purtroppo evento nefasto, ma che da una parte ha dato a quei manufatti un valore ancora più autentico.

Cos’è il lusso oggi?
Il lusso oggi è quello che esula dall’industrializzazione, è quello legato in primis all'utilizzo di certe materie prime e in secundis, forse più importante, al lavoro artigianale, alla sapienza e soprattutto al tempo impiegato. Per me il concetto di lusso è imprescindibile da quello di tempo. Un accessorio che richiede una giornata intera o anche di più di lavorazione rappresenta vero lusso. Questi elementi rendono il prodotto connotato di eccezionalità e unicità.

Cos’è volgare oggi?
Non sapere ostentare il lusso in una maniera raffinata. Per non essere volgari bisogna saper distinguere tra il lusso aristocratico, legato più che all’ostentazione a motivi culturali, e lusso imbarazzante di chi appunto non è in grado di cogliere il vero significato di lusso e si ferma solo ed esclusivamente all’apparenza.

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Il futuro della moda è genderless? E se sì: le borse sono la conferma?
Più che genderless diciamo che la moda maschile sta cambiando. La moda è sempre più varia e diversa, ciò include una buona parte di genderless, ma la moda maschile rimarrà sempre maschile e la moda femminili rimarrà femminile. Non so quanto può essere sexy una moda genderless, l’attrazione fra i sessi è anche legata al codice d abbigliamento. Le borse più che mai non sono ancora sdoganate per quanto riguarda la moda maschile, a esclusione delle borse da lavoro, da viaggio o gli zaini, ma comunque tutti accessori legati alla praticità e a un uso funzionale più che estetico.

Come racconteresti questa collabo a dei 20enni?
Credo che quello che interessi ai miei coetanei oggi sia la contemporaneità. Punterei su quanto sia attuale questa collaborazione a partire dal design delle mini bags reinterpretate come collane e cinture, finendo con il concetto della collaborazione stessa cioè il connubio tra qualcosa di istituzionale, come la borsa in cocco e un design fresco e pratico.

Come la racconteresti a dei 40enni?
A dei quarantenni parlerei del concetto di investimento per un oggetto senza tempo, quasi da collezione. Un quarantenne ha una mente più allenata per capire, recepire e apprezzare a pieno quello che si cela dietro un prodotto del genere. Dalla ricercatezza del pellame, alla lavorazione, al tempo impiegato.

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Ti sei (già) stufato di essere chiamato l’enfant prodige?
Stufato ha una connotazione un po negativa, alla fine è sempre un gran complimento! Non nascondo che sto crescendo e non mi riconosco più molto nella parola enfant, questo lavoro ha quasi fatto accelerare la mia crescita. In pochi anni sono dovuto passare da enfant a business man.

Hai la capacità di inserire dettagli iper sofisticati sia che collabori con marchi di super lusso che brand più pop: il segreto?
Essere sempre coerenti con la propria estetica ed il proprio concetto di bello. Per me il lusso non è determinato sono dal prezzo.