Cos’hanno in comune Pablo Picasso e Federico Fellini, Jean Cocteau e John Galliano, Gérard Vicaire e Christian Dior? Cos’hanno in comune le lacrime inchiostro di Pierrot, le gonne nuvola delle danzatrici del balletto, le giacche magnificenti dei domatori? Cos’hanno in comune le tavolozze sfumate dei cubisti con le paillettes gridate degli acrobati e le geometrie austere dell’haute couture? Sono tutti inscindibilmente legati alle atmosfere grottesche/drammatiche del circo, riuniscono tutti inevitabilmente un clash/crash di memorie e tradizioni a contrasto, sono tutti stati sapientemente tramandati/trasformati da Maria Grazia Chiuri durante la sua personalissima Parade della sfilata Dior Haute Couture Primavera Estate 2019.

preview for Dior Haute Couture SS 2019

È in questo caos immaginifico, ispirazione di artisti e sognatori ad ogni parallelo equatoriale e momento storico, che la creative director della Maison di Avenue Montaigne innalza il tendone del circo-collezione della prossima stagione. Settanta tonnellate di impalcature, un chilometro di ghirlande, due settimane e mezzo di lavorazione, 2900 metri quadrati di canvas bicolor giallo lime-bianco latte, la sfilata dell’ultima collezione Dior 2019 benedice il circo a luogo dell’inclusività, dove il clown, nella sua dimensione androgina e asessuata, diventa espressione di una possibile uguaglianza. Ritmata dalla performance della compagnia circense femminile Mimbre, il défilé dei look Primavera Estate 2019 Dior sottolinea il legame poetico e pragmatico al tempo stesso fra corpi e tessuti, movimenti e nuances, equilibri e ricami... in punta di piedi.