Rimuove i filtri, la nuova campagna per l'autunno dell'intimo di Calvin Klein, #MyCalvins. L'idea dietro le foto – e il video – realizzati rispettivamente da Daniel Jackson e Bardia Zeinali, è quella di giocare con la sensualità, ponendo la domanda: “In che modo ti senti sexy? Perfettamente “filtrata” o con la ruvidezza IRL (acronimo inglese che sta per In Real Life, nella vita vera)?” Il risultato sono due foto appaiate di ogni testimonial, che mostrano il lato sensuale, a favore di telecamera e filtri Instagram, in bianco e nero, o una versione a colori, giocosa e divertente. La teoria sostenuta è così quella che la sensualità poco ha a che fare con gli abiti, la loro assenza, o la taglia di pertinenza, ma che piuttosto si tratti di uno stato mentale. L'unica differenza è appunto tra la versione pubblica (il modo nel quale vogliamo raccontarci e immaginarci al mondo esterno) e privata (l'essenza della nostra personalità, spesso meno scolpita dai filtri ma indubbiamente più interessante da raccontare).

E i protagonisti di questo esperimento sono molteplici: dalle modelle di rito (Bella Hadid, Matthew Noszka e super Naomi Campbell, alla sua prima esperienza come testimonial di Calvin Klein) agli artisti (come il rapper e produttore discografico Diplo e la cantante Lay Zhang), passando per gli sportivi ( il giocatore di football Odell Beckham, ventisettenne noto tanto per i suoi record in campo quanto per i suoi infiniti tatuaggi) e gli attori (Jacob Elordi, tra i protagonisti di Euphoria, nuova serie tv acclamata per il suo ritratto crudo dell'adolescenza americana).

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Un variegato arcobaleno di talenti al quale si aggiunge per l'occasione quello di Beth Ditto, che ha condiviso le foto sul suo profilo Instagram, riportando alla memoria nella didascalia una delle scene più famose di Ragazze a Beverly Hills (titolo originale Clueless), film seminale degli Anni 90 con Alicia Silverstone nel ruolo di Cher Horowitz, la ragazza più popolare del liceo. Preparandosi per la serata fuori con l'aspirante fidanzato di turno, Cher indossa un vestito total white bodycon con spalline strette. Di fronte allo stupore del padre di fronte al minimalismo delle proporzioni degli Anni 90, che le chiede lumi rispetto a cosa stia indossando, senza fare un plissé risponde : “È un vestito!” “E chi lo dice?”, ribatte il padre piccato. “Calvin Klein”, suggella Cher, mettendo fine a qualunque possibilità di dibattito.

Reggiseno in pizzo nero e capelli rossi, la cantante che arriva dall'Arkansas, divenuta famosa con la band dei Gossip, scioltasi nel 2016 (con l'ultimo album, A Joyful Noise, del 2012) e oggi solista con un album all'attivo (Fake Sugar del 2017), è in effetti un fulgido esempio di una femminilità moderna, incapace di rientrare nei canoni e nelle taglie prescritte dalla società, ma non per questo meno sensuale o talentuosa. Una voce che è stata spesso paragonata a quella di Etta James e Tina Turner, Beth Ditto è da subito divenuta tra le muse dell'industria della moda e del beauty, anche in ragione del suo stile, erede dell'eclettismo di Grace Jones, Siouxsie Sioux (cantante eighties e truccatissima dei Siouxsie and The Banshees, formazione di riferimento per la cultura punk inglese) e persino Patti Smith, da lei spesso citate. Una collaborazione con Mac Cosmetics nel 2012, Beth ha sempre avuto le idee molto chiare e ha affiancato negli anni la sua carriera musicale a quella di sostenitrice delle cause care all'universo femminile, molto prima che si coniassero degli hashtag ad hoc. Apparsa nuda sulle cover di magazine come Love (2007) e la bibbia della musica NME (nel 2009) ha lanciato nel 2010 una delle prime collezioni di vestiti plus size, Evans, ispirandosi allo stile proprio di Grace Jones o di Debbie Harry, l'altrettanto iconica cantante dei Blondie. «Le artiste che amo, come Siouxsie e Patti Smith», dichiarava « hanno modi radicalmente differenti di impersonare la femminilità, ma sono entrambe delle meravigliose rappresentanti del punk. Il cuore del femminismo non è soddisfare le aspettative degli altri rispetto al tuo corpo o al genere nel quale ti identifichi».

Non potevo permettermi ck One e guardami oggi, nonna, sono diventata una modella Calvin Klein!

A confermare questa sua visione, è anche la sua vita personale. Convolata a nozze nel 2013 alle Hawaii con Kristin Ogata, amica dall'infanzia – indossando un vestito bianco realizzato ad hoc da Jean-Paul Gaultier, tra i suoi più grandi sostenitori – la coppia si è amichevolmente separata nel 2018. Fidanzata con il musicista Ted Kwo, uomo apertamente transgender, il singolo Fire tratto dal suo ultimo album è nella colonna sonora di Fleabag, serial ideato da Phoebe Waller-Bridge all'origine di una rivoluzione nella percezione della figura femminile, almeno sul piccolo schermo. A livello professionale, quest'anno ha segnato anche un'attesa riunione dei Gossip, che, in occasione del decennale dell'album Music for Men, hanno organizzato un tour, esibendosi anche al Pride di New York, a ribadire con forza quali sono le sue posizioni in materia.


La sua partecipazione allo spot di Calvin Klein, è così funzionale sia a promuovere, ancora, l'idea di body positivity che è stata tra le prime a lanciare, ma ha anche un côté affettivo. In un'altra delle foto condivise sul suo profilo Instagram, Beth Ditto ha infatti ricordato di come rubasse con una certa regolarità al suo fidanzato di allora CK One, fragranza inserita a pieno titolo nella mitologia dei nineties. «Non potevo permettermi di comprare quel tipo di profumo dal “buon odore”, come lo chiamava mia nonna. Ma guardami oggi, nonna, sono diventata una modella per quello stesso marchio, chi l'avrebbe mai pensato!».

Improbabile immaginare una reunion dei Gossip – o quantomeno la produzione di nuovo materiale – considerato la distanza geografica tra i diversi membri. Il chitarrista Nathan Howdeshell è infatti tornato da qualche anno a vivere in Arkansas, mentre Ditto fa base a Los Angeles. «L'Arkansas è onestamente un punto sul quale siamo divisi», ha ammesso in una recente intervista. «Amo la mia famiglia, e c'è un sacco di brava gente lì, ma quel posto in generale – che ha fornito i natali a Bill Clinton e ispirato Mark Twain per Le avventure di Huckleberry Finn, e che rimane uno stato rosso, grande bacino di voti per Donald Trump, ndr – mi fa uscire fuori di testa. Mi sento perseguitata, cacciata. Non con gente fornita di forconi o torce, ma è un posto per il quale non proverò mai un senso di appartenenza».

Oggi persegue con un certo successo la carriera di attrice: è apparsa nell'ultimo lungometraggio di Gus Van Sant, Don't worry (con Joaquin Phoenix protagonista nel ruolo del vignettista Callahan, costretto da un incidente sulla sedia a rotelle) mentre l'ultimo suo impegno lavorativo è nella serie On becoming a God in Florida Central, dark comedy che debutterà il 25 agosto sugli schermi americani, e che vedrà Kirsten Dunst nei panni di un'impiegata dal salario minimo in un parco acquatico, assetata di vendetta. Dagli schermi di una televisione o dal palco di un festival, ne siamo certi, Beth saprà come farsi notare.