A #casaMC abbiamo toccato temi scomodi in modi molto comodi: abbiamo scelto di ambientare le nostre interviste speciali su un letto che ha come claim (inarrivabile) "Realizziamo sogni dal 1852". Da qui sono nate le #Hästens Series, interviste ambientate sul letto più lussuoso al mondo, il modello Eala (in hawaiano è un termine che invita al risveglio), novità del brand svedese Hästens che ha un fine chiaro e soffice: mostrare quanto un prodotto fatto a mano "dall'inizio alla fine" possa regalare sonni epocali: ingredienti "solo" crine, cotone, lana, lino, pino, molle. E per questo abbiamo scelto di invitare a sdraiarsi con noi Francesca Liberatore, fashion designer romana con un sistema di coordinate couture mooolto particolare: ha studiato a Londra, insegna a New York, lavora a Parigi e sfila a Milano. Città all'ombra della Madunina cui fa ritorno dopo 7 anni in fashion calendar alla Settimana della Moda della Grande Mela, per presentare la collezione Primavera Estate 2020 in un luogo dalla saudade immediata.

Una collezione rilassata sfila in una scenografia rilassata, i Bagni Misteriosi, luogo-coccola per i milanesi che sentono la nostalgia del mare.
Ho scelto questo luogo fin dall’inizio, proprio durante la creazione del concept di sfilata. Desideravo congiungere moda, benessere e città in un luogo pubblico, aperto a tutti i bagnanti e agli abbonati del Franco Parenti. Privatizzare questo spazio, anche per poche ore, non avrebbe fatto parte di me come persona e come stilista.

Benessere rima con sport che rima con Arena, il brand sportswear italiano per eccellenza che hai deciso di coinvolgere in questa occasione.
Tanto le collezioni Francesca Liberatore quanto quelle Arena celebrano una moda giovane, reale, autentica, che muove e popola le città. Da questa associazione ispirazionale è nata poi la collaborazione con il brand, abbiamo lanciato una capsule di costumi e un plus insieme a DHL, i cui ricavi saranno donati in beneficenza. E, visto che la location lo permetteva, abbiamo deciso di giocare con l’acqua e far sfilare-esibire la nazionale olimpica di nuoto sincronizzato.

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Allora c’è la possibilità che questo progetto continui anche per le prossime Olimpiadi?
Sì, e forse non solo nuoto…

È complesso disegnare costumi da bagno per la prima volta?
Sì, ci sono variabili a cui non hai mai pensato. Una su tutte, la fisicità dell’atleta legata alla performance migliore. Per questa prima capsule ci siamo basati molto sul costume intero caposaldo di Arena, ma sicuramente fra 9 mesi partoriremo anche noi il nostro modello.

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Duccio Brachi
Francesca Liberatore

Qual è la difficoltà del fare moda oggi?
Ci sono delle falle del sistema moda che non permettono ai giovani di esprimere le uniche carte che hanno, creatività e innovazione. Se il sistema non le favorisce, ammazza letteralmente il percorso dei designer emergenti. Come contrastarlo? Azzardando, sopportando i rischi, facendo squadra con le persone attorno a te.

E quanto sono importanti le collaborazioni fra brand?
Fondamentali. Personalmente, a me permettono di stare in piedi, consolidare il mio percorso e lavorare con i grandi.

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Francesca Liberatore couture

Visto che siamo su un letto… Qual è l’incubo che hai avuto la notte prima della sfilata?
Non ho avuto un incubo, la notte prima è stata un incubo. Tra modelle che davano forfait perché pagate di più dalle Maison, all’incognita meteo e dei giornalisti, sarebbero o non sarebbero venuti? Se sì, quanti?

…E come hai dormito il giorno dopo?
Non ho dormito nemmeno stavolta, troppa adrenalina!

Se ti addormentassi adesso, dopo tutta questa settimana folle, dove vorresti risvegliarti?
Sempre qui, ma molto più serena e consapevole di questo momento felice.