L'intimo si porta a cena, soprattutto se è quello dell'ultima capsule del brand di underwear Love Stories, firmata insieme alla conterranea Linda Tol. E in effetti ci si ritrova proprio in un bistrot milanese storico, quello di Giacomo, incastonato in una viuzza laterale tra Porta Romana e Porta Venezia. Candelabri e l'imponente bancone in legno, librerie cariche di volumi, velluti e applique che guardano ai caffè letterari del secolo scorso, camerieri inappuntabili che servono champagne. "Qui sì, ci verrei per una cena romantica, ovviamente indossando dell'intimo a vista", racconta Linda, caschetto biondo platino e montgomery che si sfila, entrando nel locale, e mostrando sotto un vestito nero, in seta, con le spalline strette, in pieno stile Kate Moss nei gloriosi nineties. Un capo che fa parte della capsule appena lanciata con Love Stories, e già acquistabile online sull'e-shop del marchio, nelle sue boutique, e in selezionati multi-marca. Ed è proprio la trasformazione dell'intimo come compendio da eveningwear, da sfruttare e mostrare durante un rendez-vous a due, la chiave di volta della collezione, costituita da lingerie in raso con dettagli in chiffon e kimono, vestaglie che si fanno vestiti con pericolosi scolli che si incrociano sulla schiena e pochette in seta con la parola Amore ricamata a contrasto.

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"Abbiamo pensato a Linda sin da subito", spiega Marloes Hoedeman, fondatrice del brand. "Un po' perché il marchio e lei hanno la stessa provenienza geografica, Amsterdam, ma ancora di più perché lei rappresenta alla perfezione l'ideale di donna che questa collezione celebra. Internazionale, viaggiatrice, sempre con una valigia in mano, ma che negli anni, visto che ha vissuto per qualche tempo a Milano, ha respirato quest'aria carica di sensualità e mistero che si può rivivere in posti come questo, perfetti per un appuntamento fuori. Amsterdam è una città diversa, e luoghi talmente evocativi, al netto di una serie di imitazioni più o meno riuscite, non ce ne sono..". "In effetti l'anno scorso passavo una settimana al mese a casa, in media", le fa eco Linda, sedendosi a un tavolino laterale e declinando l'offerta di champagne del cameriere di sopra. "Viaggiando così tanto, è importante avere una routine. Mi porto sempre i miei prodotti beauty, e se ho spazio nella valigia, anche il mio cuscino: è bello sentirsi un po' più a casa, anche quando sei dall'altra parte del mondo. Dall'Italia, dove ho vissuto per qualche tempo, mi sono però portata dietro altre cose, meno materiali: la capacità di lasciarsi sorprendere dagli attimi di serendipità, senza pianificare troppo, come ero abituata a fare, il caffè, che bevo più di prima, e anche l'ossessione per la manicure. Me ne prenoto una ogni settimana (ride). Nella collezione, invece, di italiano c'è l'ossessione per i materiali, e la loro qualità. Femminile, sexy, ma sofisticata." E quindi da mettere in mostra? "Certo. La bralette la indosso spesso sotto i blazer over, dal taglio maschile, e con dei pantaloni a vita alta, morbidi. La vestaglia può tranquillamente diventare un vestito da sera, da indossare con sandali minimali, nineties, e un montone over. Se poi ci aggiungi un posto come questo, la magia è fatta"