Trasformare l'inquinamento in profitto, promuove l'uguaglianza di genere finanziaria, azzerare gli sprechi dell’industria tessile, agricola, energetica… Tu chiamale, se vuoi, ex utopie. Oggi diventati piani d’azione concretissimi delle start-up che stanno cambiando le dinamiche del business mondiale. Adriana, Stephanie, Anna-Sophie, Temie, Nadia, Chunguang, Joanne. Sono i nomi delle donne di oggi, che ispireranno generazioni di altre donne del futuro, in Messico, in Egitto, in Nigeria o Danimarca. Sono i nomi delle sette imprenditrici, metafora di caparbietà smisurata e, per questo, vincitrici della Cartier Women’s Initiative 2020, la competizione internazionale di iniziativa d’impresa sostenuta dalla Maison della Pantera, che mira a individuare, supportare e promuovere progetti di business guidati da donne imprenditrici.

Selezionate da un comitato internazionale indipendente tra 1200 candidate provenienti da oltre 162 paesi, le business women del futuro immediato sono il cambiamento che vorremmo poter chiamare normalità. Promuovere la buona salute e il benessere, ridurre le disuguaglianze, costruire città sostenibili e incoraggiare un consumo e una produzione responsabili. Adriana Luna Diaz di Messico Tierra de Monte, vincitrice per l’area geografica America Latina e Caraibi, crea prodotti agricoli che rinnovano la biodiversità e la fertilità del suolo, a beneficio degli agricoltori che li usano, la sua “collega” americana, Stephanie Benedetto di USA Queen of Raw, progetta un mercato per comprare e vendere prodotti tessili inutilizzati, tenendoli fuori dalle discariche, le fa il verso Joanne Howarth di Australia Woolpack Australia, che produce imballaggi ecologicamente responsabili a base di lana di pecora di scarto.

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“Come Maison di lusso internazionale, siamo cittadini globali, consapevoli e attenti al mondo”, spiega Cyrille Vigneron, Presidente e CEO di Cartier International, che ha assegnato 100mila dollari alle sette vincitrici, 30mila alle altre finaliste, imbastito sessioni di coaching e consulenze personalizzate. “Più che mai, restiamo impegnati ad usare la nostra voce e sostenere attivamente coloro che stanno cercando di rendere il mondo un posto migliore, che è il caso di queste imprenditrici eccezionali”. Come Anna-Sophie Hartvigsen, che con la sua Danimarca Female Invest promuove l'uguaglianza di genere finanziaria educando le donne agli investimenti e alle finanze personali, o Nadia Gamal El Din, fondatrice della piattaforma Egitto Rahet Bally, nata con l’idea di sostenere le madri egiziane non solo finanziariamente, non solo offline. “È stato incredibilmente stimolante poter testimoniare la loro determinazione, resilienza e creatività”, continua Vigneron, “Siamo immensamente orgogliosi del loro lavoro e grati per il loro contributo globale alla nostra società”. E lo sanno bene Temie Giwa-Tubosun di Nigeria LifeBank, società di distribuzione medica che utilizza dati e tecnologia per scoprire e fornire prodotti medici essenziali per ospedali in Nigeria, e Chunguang Wang di Cina Equota Energy Shanghai Co Ltd, azienda che combina intelligenza artificiale e big data per fornire soluzioni di efficienza energetica, business woman internazionali che chiudono la rosa delle 7 vincitrici dei Cartier Women’s Initiative Awards 2020. Che si apprestano a stilare nuovi obiettivi per il prossimo anno, il 15esimo dalla loro nascita, il prossimo 26 maggio 2021 a Boston. La scadenza per partecipare ai prossimi Cartier Women's Initative Awards 2021 è il 31 luglio 2020: potete scoprire regolamento e iscrivervi direttamente a questo link. Ps. uno dei nuovi super talenti sarà made in Italy?