Forse oggi, finalmente, cammineranno insieme mano nella mano per scoprire se c’è vita su Marte? (cit.). Forse accompagnati da una batteria che suona una marcia un po’ rock, un po’ nostalgica, maledettamente glam. Dopo 76 anni vissuti nel modo migliore si possa immaginare, quello intenso, lo stilista giapponese Kansai Yamamoto è morto oggi a Tokyo, a seguito di una breve battaglia contro la leucemia. Amico, confidente, stylist di David Bowie e, come lui, inguaribile sognatore, il fashion designer nipponico è stato uno dei pionieri della moda del Sol Levante e il primo artista del suo Continente a presentare una collezione personale a Londra, nel 1971, a soli 27 anni.

united states   circa 1980  kansai yamamoto, backstage at 57th st roller rink, new york   80s  photo by rose hartmangetty imagespinterest
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Ma è nei primi anni Settanta che il suo percorso artistico lo porta alla corte di David Bowie e, per lui e insieme a lui, svilupperà il personaggio di Ziggy Stardust, l’alter ego del Duca Bianco ispirato proprio a una leggenda giapponese, che descriveva il rapporto tra una divinità e un coniglio. Per Bowie & Ziggy disegnerà tutti i costumi del tour di Aladdin Sane e l’iconica Tokyo Pop Suit, la tutina realizzata completamente in vinile i cui pantaloni ampi ricordano gli abiti dei samurai. David Bowie la indosserà durante il concerto del 10 marzo 1973 alla Long Beach Arena di Los Angeles e poi di nuovo nel 1989 per un servizio fotografico di Herb Ritts. Per poi scolpirla a fuoco nelle nostre menti per sempre. Per poi scolpirla a fuoco nelle nostre menti per sempre. Dalle arti tradizionali giapponesi del Kabuki passando per la fascinazione di quel sottobosco punk tutto inglese, il mondo dello stilista nipponico si nutriva di visioni liquide, a-generazionali, genderless. “Ha una faccia insolita, non sembra né uomo né donna”, racconterà in un’intervista dell’epoca Kansai Yamamoto parlando di Bowie “Come stilista rappresenta il mio ideale, perché la maggior parte dei miei vestiti sono creati per entrambi i sessi. Amo la sua musica, mi influenza, mi ispira, ma soprattutto c’è un’aura speciale che lo circonda che non ho ancora capito cos’è…”.

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“Ha lasciato questo mondo in pace, circondato dalle persone care. Ai miei occhi, mio padre non era solo l’anima eclettica ed energica che il mondo conosceva, ma anche una persona premurosa, gentile e affettuosa. Mi ha inondato di amore per tutta la vita”, è con queste parole che la morte di Kansai Yamamoto viene annunciata oggi dalla figlia Mirai su Instagram. “Mi ha anche insegnato a persistere dopo i fallimenti e a non lasciar andare mai via la mentalità positiva e lungimirante. Considerava le sfide come opportunità di auto-sviluppo e credeva sempre nei giorni più luminosi a venire”.

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