Ha intuito prima di tutti il tema che ormai domina la Generazione Z (e di riflesso quelle successive), ha fatto dell’usato un mercato da fisico a digitale basato su fiducia e interessi reali: nato nell’hub di idee e scommesse H-Farm la app Depop, fondata da Simon Beckerman nel 2011, è stata comprata da Etsy per circa 1,6 billion. Come riporta il Financial Times il 90% degli utenti (e quindi acquirenti) di Depop è sotto i 26 anni, segno che un’app di riciclo, scambio e diversificazione dei consumi è diventata un colosso partendo dalla fetta di acquirenti con minor possibilità economica. L’acquisizione da parte di Etsy, player enorme nel settore, non può che amplificare il trend imperante dell’autogestione di mode, tendenze che cambiano a seconda del consumatore e non delle scelte del stilistiche mercato.

lisbon , portugal   7 november 2019 simon beckerman, founder, depop, on modum stage during the final day of web summit 2019 at the altice arena in lisbon, portugal photo by vaughn ridleysportsfile for web summit via getty imagespinterest
Vaughn Ridley//Getty Images
Simon Beckerman fondatore di Depop

Di nuovo: che la forza effettiva di Depop siano i giovani con un potere d’acquisto minore rispetto alle generazioni precedenti ma con una frequenza maggiore di scambio a prezzi decisi dagli utenti, rende ancora più sensibile questo cambiamento. L’utente medio di Etsy si attesta sui 39 anni circa, il che porta il futuro bacino compreso di Depop a coprire una fetta generosa del mercato del second hand. Con l’headquarter a Londra Depop negli ultimi dieci anni ha spaziato dal reselling alle partnership con brand quali Adidas, Ralph Lauren e recentemente anche Benetton: nel corso degli anni non sono mancati app che hanno replicato il sistema di Depop, non ultimo Vinted che rimane il più vicino per format, ma l’anno pandemico ha confermato la crescita costante di Depop rispetto ai concorrenti quali Poshmark e ThredUp.