Ça va, cher Karl?, il libro dell’ex-segretario e assistente di Karl Lagerfeld, Sébastien Jondeau, è uscito durante le ultime sfilate della Haute Couture a Parigi. Fuori dalla libreria Galignani c’era la fila per un suo autografo, e non erano tutti amici di Sébastien ma persone che hanno ancora a cuore il mito dello stilista tedesco. Persone che di sicuro dopo la lettura di Ça va, cher Karl? sono state rincuorate dalle tante precisazioni che il ragazzo della Val d’Oise ha fatto in queste 260 pagine edite da Flammarion. Frasi di cronaca nuda e cruda ma anche riflessioni che si presume resteranno solo in francese perché, neppure la penna dell’ex giornalista di Vanity Fair e Le Figaro Virginie Mouzat, ha reso questo volume un libro scandalo che molti aspettavano. Non sapremo quindi mai se Karl portava un parrucchino, la sua vera età o dove pagasse le tasse, eppure gli aneddoti, a onor di cronaca, non mancano.
Tanto per togliere ogni dubbio, Karl Lagerfeld non ha incontrato Sébastien in qualche locale o tramite qualche agenzia ma attraverso la società di traslochi del suo stesso patrigno, impegnata con i mobili e opere d’arte da rue de l’Université a rue de Lille. Conquistato dalla velocità, dall’età (15 anni) e dalla presenza, si ricorda di lui e lo prende sotto la sua ala otto anni dopo, nel 1998. Iperattivo, amante della natura, schietto e protettivo come pochi, il giovane si guadagna un posto di fiducia nella corte di Karl popolata più che da cortigiane e lacchè, da informatori e lavoratori, tutti un po' uno contro l’altro. Sébastien però ascolta molto e parla poco.
Parla con lo sguardo e segue sempre Karl. Giorno e notte. Perché Lagerfeld lavora molto spesso al calar del sole, sotto le stelle, anche al freddo, e lui c’è sempre. Non però sotto le sue lenzuola come in molti hanno pensato. Sono infatti riportate tutte le ragazze che ha frequentato e che negli anni abbiamo visto succedersi, causa la vita piena di appuntamenti e imprevisti che gli faceva trascurare ogni amore. Eppure la tenerezza nei confronti del Kaiser non manca anche perché alimentata da consigli e generosità di ogni tipo. Tutto sempre raccontato con molta pacatezza, con frasi da telegrafo ma molto sentite. Tutto con quell’onestà che Karl si aspettava da una persona di fiducia. Non sono molti i personaggi che lui non sopporta ma di uno ha svelato quello che nessuno osava dire.
Il modello Baptiste Giabiconi ha sempre approfittato del suo fascino per ottenere da Karl quello che voleva. E Sébastien come un figlio, che vede il proprio padre con l’amante sbagliata, ne soffriva. Come quando ha saputo che Karl aveva dei problemi alla prostata nel 2015, e ha dovuto iniziare a gestire infermieri, ospedali e visite, tutto senza far trapelare nulla, neanche internamente a Chanel o Fendi. Proprio come le ultime settimane in cui tutti sapevano e lui non poteva parlare perché Karl gli aveva chiesto così.
Sébastien Jondeau, figlio di Muguette e Bernard, sembra ancora oggi un seduttore ma è soprattutto un boxeur che ha vissuto momenti di tragedie causa il padre che, bevendo troppo, ha minacciato con una pistola lui e sua madre. Suo nonno è stato ucciso nella sua drogheria, il suo patrigno si è schiantato in elicottero e sua madre è morta di tumore, dopo 13 anni di lotte, a 50 anni. Ultimo lutto quello di Karl: che lui non ha ancora superato. Che sogna ancora la notte. Che lo incita a essere migliore. Con cui sogna di mangiare una pizza a Parigi o dei cheeseburger a New York. A cui vorrebbe scrivere il solito messaggio del mattino: «Ça va, cher Karl?»
Alla fine di questo libro le sensazioni che trapelano sono rispetto e ammirazione e Sébastien rivela anche un’altra figura chiave della sua crescita personale: Eric Pfrunder, braccio destro per l’immagine di Karl Lagerfeld oltre che direttore dell’immagine Chanel per più di 30 anni. Da lui, come da Karl, ha imparato l’ubbidienza e un certo modo di pensare e fare. Ora si spera che Sébastien possa aprire presto nel sud della Francia un hotel che permetta di far provare ai suoi ospiti tutti gli sport, anche estremi, che lui ama. Sempre continuando a essere ambasciatore di Karl Lagerfeld, di cui firma una linea, e a perseguire la sua collaborazione con Fendi per un'altra capsule uomo.