Le esperienze e i prodotti stereotipati e divisi per genere non hanno molta presa sui bambini di oggi. Questo è uno dei motivi per cui il 70% dei bambini che praticano sport organizzati li abbandona entro i 13 anni. Grazie ai suoi fan più giovani Nike ha capito che la generazione Alpha, ovvero i kids o bambini, non si identifica con l’idea tradizionale di sport, ma ama il movimento quando è spontaneo, allegro e creativo. La multinazionale statunitense ha deciso quindi di impegnarsi su questo fronte in modo diverso nei confronti dei bambini e dei loro genitori.

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"Che tu abbia inventato un nuovo ballo o che tu stia giocando a rincorrerti con gli amici, per Nike stai facendo sport, sei un atleta”, sottolinea Cal Dowers, Global Vice President and General Manager for Nike Kids, durante il Nike Play Summit Live! global che si è tenuto il 28 settembre via zoom per parlare di sport e bambini e del lancio della prima collezione Nike Kids. La pensa allo stesso modo Caitlin Morris, Vice President of Social & Community Impact for Nike: "Si tratta di un problema reale e urgente: solo un bambino su cinque fa l’attività fisica di cui ha bisogno per stare bene. Sappiamo che i bambini attivi rendono meglio, in casa, a scuola e nella vita. Vogliamo, quindi, aiutarli ad avere l’abilità, l’autostima e il desiderio di giocare, in qualsiasi modo desiderino". Per questo motivo lo sportwear deve essere studiato in modo da soddisfare ogni forma di movimento e di espressione personale.

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"Non ci concentriamo sui problemi di uno sport specifico, ma vogliamo aiutare i ragazzi a passare da un’attività all’altra, che sia semplicemente fare la ruota in giardino o andare sui pattini in garage, fino a perfezionare il loro salto in lungo", spiega Whitney Pinfold, Creative Director of Nike Kids Apparel. "Per quanto riguarda le scarpe, se pensiamo al gioco ci concentriamo meglio sui benefici fisici ed emotivi che invogliano i bambini a muoversi, perché il prodotto non solo aumenta le occasioni d’uso, ma ne elimina anche i potenziali ostacoli", aggiunge Kevin Dodson, Global Vice President for Kids Footwear Product.

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L’obiettivo di Nike è da sempre quello di mettere i bambini al centro. Grazie al programma Made to Play, infatti, la multinazionale statunitense ha abbassato i canestri da basket in modo che l’attrezzatura fosse adatta anche ai bambini alle prime armi. Secondo il programma Jump-Jam, che Nike sostiene in Giappone insieme alla Foundation for Promoting Sound Growth of Children, sono i bambini a creare la loro esperienza di gioco perché sono loro in prima persona che sanno come divertirsi. Nike ha poi creato una serie di strumenti digitali nati dalla partnership con i Coach Kids, una guida in cinque step che mostra come allenare i bambini con il gioco e lo sport, e Playlist, una serie su YouTube creata per spingere i bambini a muoversi. Come Nike rende ancora più inclusivo lo sport? Per esempio proponendo una vasta gamma di taglie e modelli e la linea Nike FlyEase creata per permettere ai bambini con e senza disabilità fisiche di indossare le scarpe e i vestiti facilmente, con sistemi di chiusura veloci, intuitivi e facili. Non di minor importanza è l'attenzione mostrata verso la sostenibilità: sceglie infatti di trasformare i materiali nelle loro versioni riciclate o usa, quando possibile, materiali ricavati dagli scarti.

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Guidati da giovani atleti come la skater 13enne Sky Brown e suo fratello Ocean 9enni (in foto), gli episodi di Playlist, serie di Nike su YouTube, spingono i bambini al movimento attraverso divertenti sfide, effetti sonori, scene comiche e cameo di stelle dello sport come Russell Williams, Mo Farah, Bebe Vio e King James.