A una Kate Middleton che fa storcere il naso alla Regina, indossando tacchi più lunghi del suo stato di gravidanza (settimo), corrisponde una Kate Middleton che rabbonisce gli animi reali coprendosi con trench statement della corte inglese. A una Kate Middleton condannata per reato (couture) di lesa maestà per via di quei collant fantasma indossati in pieno inverno (e in piena gravidanza), corrisponde una Kate Middleton che ritorna sui suoi passi (stiletti altissimi, ovvio) per calmare le acque a corte (ad imbizzarrirle ci pensano le trovate di Meghan Markle, in fondo). Dopo l’affaire calze inesistenti

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Kate Middleton, 2018

In visita al Bethlem Royal Hospital di Londra, Lady K ha endorsato il capo premaman riciclato ops arrivato direttamente dal 2015, l’annata in cui non si parlava neanche lontanamente di Brexit ma solo di Charlotte di Cambridge. Il cappotto azzurro ops ceruleo di Kate Middleton 2018 è quel déjà vu che tutte le mamme bis, ter… conoscono benissimo. È quel “già visto” che tocca anche a una reale (soprattutto se sei Kate “la normale” Middleton). Cachemire (riciclato sì, ma non low cost), il cappotto azzurro di Kate Middleton è il Natasha Coat del brand premaman Seraphine (ovvero il brand preferito da Kate Middleton QUANDO non si lancia su abiti da grande soirée Temperley London). Sold out nel 2015, sold out (certo) nel 2018, il cappotto minimal con finte tasche e bottoni in madre perla è certezza di tutto esaurito (in fabbrica), è certezza di comfort (pre-gravidanza), è certezza di quella Kate che forse nulla avrà a che vedere con la futura prezzemolina reale (sì Meghan, stiamo parlando di te), ma così vicina alla "realtà" per 9 mesi, e oltre.

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Kate Middleton, 2015

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