Lezione numero 254 dalle francesi: presenziare all’Haute Couture 2018 di Chanel in apparente maglione blu senza forma, senza pensare di indossare altro se non lui. Il maglione blu di Marion Cotillard ovviamente non era un semplice maglione blu, era il nuovo pullover cocoon di Chanel. Era l’emblema dell’essere Marion Cotillard. Lei che sfatta (*apparentemente è sempre da aggiungere a qualunque frase includa il nome e cognome dell’attrice) presenzia in mezzo ai sogni di taffetà di Karl Lagerfeld. Marion Cotillard è tutto e il contrario di tutto: passa per la sfascia famiglia Angelina Jolie Brad Pitt, compare con il viso tumefatto (per copione) e un improbabile taglio di capelli. Marion Cottilard che sussurra tremante nel film È solo la fine del mondo del secchione Xavier Dolan e poi, dopo aver sfidato Hollywood in versione Edith Piaf, riappare nella sua Francia vestita da manuale delle francesi. Ecco lei non presenzia alla sfilata di Chanel se non con coda morbida da sabato pomeriggio nel Marais (anzi è così boho che avrà passato il sabato pomeriggio a leggere all’Hotel Pigalle) e maglione oversize blu (presentato ad Amburgo durante la collezione Métiers d’Art lo scorso dicembre).

Il maglione blu di Marion Cotillard è solo la fine del mondo (cit)pinterest
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Marion Cotillard è regina assoluta di quel lascia passare francese che è snobismo, sciatteria, arte e talento nell’essere ciò che si desidera (no, non è semplice effetto out of bed). La sua è una ricerca assoluta che manda in crisi i red-carpisti: ovvero niente strascico a corte di Coco Chanel, tutta la vita boots basso, collant comodo e foulard da Millemiglia (di stile) al collo. Marion Cotillard libera ancora tutte dagli stilemi di un front row ambito (che non va più di moda), dall’eleganza borghesissima che ora è così hyggie. Anzi, apparentemente hyggie. E di questo ti ringraziamo, ancora una volta.

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