Era dai tempi di François Mitterrand che il palazzo presidenziale francese non apriva il “salone buono” ai migliori couturier di Stato. Era dai tempi in cui la (mo)vida di Versailles era affaire publique che i redingote in jacquard laminato non venivano (ri)spolverati dagli armadi regi. Era dai tempi del blazer patriottico (e/o natalizio) e del caban da parigina da denominazione di origine protetta che una giacca di Brigitte Macron non si trasformava in un messaggio politico e politicizzato. Lo scenario ops la scenografia è epocale - stricto sensu - ovvero una delle 365 stanze del Palazzo dell’Eliseo, la circostanza ops il soggetto è la cena presidenziale in occasione della fashion week parigina, i protagonisti ops i commensali sono i coniugi Macron & gli stilisti francesi, ovvero gli attori principali del primo settore industriale del Paese.

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Choose France è il claim della serata organizzata con lo scopo di incoraggiare designer e investitori a scegliere il Paese a strisce blu, bianche e rosse. Lo Stato - couture - sono io sembrerebbe, invece, dire la giacca Louis Vuitton di Brigitte Macron: quintessenza della sartoria francese by Nicolas Ghesquière, quintessenza di una saudade - di stile - seicentesca by Luigi Quattordici. Attraversata da rampicanti floreali, pannelli in similpelle e pieghe sul retro, la giacca elegante della moglie di Emmanuel Macron dà il benvenuto a palazzo a Jean-Paul Gaultier, Christian Louboutin, Simon Porte Jacquemus, fino ai “nostrani” Maria Grazia Chiuri e Giambattista Valli.

Uno stuolo di creative director che hanno ascoltato il discorso del Presidente (che ruba i gioielli alla moglie?), che ha concluso passando la palla e strizzando l’occhio a Brigitte. Ennesimo colletto alla coreana (ennesimo trucchetto anti-age), ennesima nuance a-temporale (ennesimo outfit eterno), lo stile di Brigitte Macron della soirée si traduce in uno statement che sa di politicamente corretto (“grazie per rappresentare l’eccellenza francese”), che sa di meravigliosamente personale: "grazie per addolcire il mio mestiere di Première dame".