Avevano detto a Alexandria Ocasio-Cortez di non indossare un rossetto rosso fuoco tra i banchi austeri del Congresso degli Stati Uniti d’America. Avevano detto a Alexandria Ocasio-Cortez di non vestirsi completamente di bianco per marciare come una suffragetta alla corte dei potenti del Nuovo Continente. Avevano detto a Alexandria Ocasio-Cortez di non alzare la voce, di non pronunciare la parola femminismo, di rimanere dietro il bancone del pub dove per anni ha servito caffè agli stessi politici che adesso le danno del Lei. Avevano detto che l’ultimo look viola di Alexandria Ocasio-Cortez le sarebbe costato caro perché, nel mondo dello spettacolo come in quello della res publica, la scaramanzia non è mai troppa. E invece la più giovane Congress Woman d’America, la 29enne la cui vita è già diventata un film Netflix, ha deciso di disubbidire a tutto e a tutti. Scongiuri della couture-politk compresi. Così, con un tubino Ultra Violet, Alexandria Ocasio-Cortez ha conquistato il titolo di ultra sovversiva dei codici che si rifanno alle credenze pop-olari.

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Se un abito non fa il monaco, un colore non fa la sorte. Sembrerebbe questo il mantra sospirato da Alexandria Ocasio-Cortez in look viola dalla testa ai piedi, dal primo all’ultimo giorno dei suoi mesi da politica a stelle e strisce. Un abito smanicato aderentissimo, un blazer con spalline 80s e sottogiacca en pendant, una cappa in lana color del glicine, una t-shirt in cotone personalizzata con la scritta “Brand New Congress”. Con tanto di logo in stile Wonder Woman della politica americana. Questi alcuni degli outfit dalla sfumatura proibita indossati dalla Cortez in diretta su Instagram… e su tutte le strade d’America. A partire da quella di Manhattan, scenografia della parata nazionale che si tiene ogni prima domenica di giugno dell’anno. E, quest’anno, c’era anche Alexandria di viola e rosso (à levres) vestita, e marciando insieme alle sue donne si è confusa tra la folla che esibiva striscioni, bandiere, orgoglio Made in Portorico... E uno scatenatissimo Ricky Martin (qualcuno l’ha mai visto incatenato, per caso?) che le avrebbe dedicato She Bangs!.