Gli annales del fashionbiz brillano di provocazioni vibranti. La più stupefacente degli anni Dieci è l'abito di cristalli di Rihanna ai CFDA Fashion Awards 2014: la popstar barbadiana, pre fondazione dell'impero Fenty, si presenta sul red carpet glassata di Swarovski che svelano senza mezzi termini il suo corpo nudo. Tocco di classe, il copricapo identico da vezzosa cocotte anni 20. E tutti a chiedersi chi avesse scelto il look di Rihanna che in quel momento non poteva che essere più azzeccato/lungimirante, la fotografia della prospettiva sparkling del futuro di RiRi. Dietro quei 220mila cristalli applicati su impalpabile tulle c'era Adam Selman, amico fraterno della cantante imprenditrice dalla biografia densa di collaborazioni. Ma chi è Adam Selman, che torna ad abbracciare la sua Rihanna per la capsule collection di San Valentino di Fenty -Savage x Adam Selman-, la linea intimo e loungewear della diva, e promette di nuovo adorabili sfracelli?

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Una parola riassume la carriera di Adam Selman: irrequietezza. Texano di Belton, il più giovane di tre figli, cresciuto in una famiglia religiosissima (“Non ci permettevano di ascoltare musica contemporanea o guardare MTV. Ho visto appena due video di Madonna. La mia famiglia è la pura definizione dell'essere cristiani, molto amorevole, del classico tipo 'tratta il prossimo tuo come vorresti essere trattato tu'" raccontò al New York Times nel 2013), Adam Selman stilista è un discreto backstage man dal sorriso sempre acceso sotto un paio di baffi hipster retromaniac. Per studiare moda al Pratt Institute di New York, dopo il liceo si è trasferito e si è mantenuto da solo facendo il commesso da J.Lindberg a SoHo, ma anche il muratore e il tuttofare per le produzioni cinematografiche. La sua aria da bravo ragazzo non potrebbe essere più distante da come è davvero: nel fashionbiz dei tenebrosi tormentati lo fa somigliare al fidanzatino del liceo che viene a prenderti con la macchina di papà.

L'immaginario delle prime collezioni di abbigliamento di Adam Selman rispecchiava proprio l'estetica nostalgica tanto cara agli statunitensi: il rockabilly dei gloriosi 50's che incontra il manierismo à la Douglas Sirk, i tocchi kitsch e pop che diventano chic portabile, un tocco naif che ammorbidisce i look. Dopo aver co-firmato la prima capsule collection di Rihanna per River Island nel 2013, è il momento di volare: il suo marchio incontra i favori di it-girls come Solange Knowles e Zendaya, lui entra direttamente nell'elenco dei nuovi designer da scoprire. Gigi Hadid posa come modella per la collezione di occhiali di Adam Selman x Le Specs nel 2016 che rispolverano e riadattano una vecchia passione del designer, quella dell'eyewear, già sperimentata come collaboratore di uno dei primi tour di Lady Gaga. Tra i suoi lavori del passato spiccano anche partecipazioni nel team dei look di Britney Spears e Michael Jackson: un curriculum di ampio spettro e parecchia capacità di adattamento. Forse per questo Adam Selman non ha mai voluto fossilizzarsi in un marchio solo, per quanto fosse il suo. A dargli la spinta per cambiare tutto sono state le scarse vendite delle collezioni 2017, che lo hanno spinto a fermarsi e puntare il suo sguardo curioso e inquieto verso il mercato in ascesa costante dell'activewear.

Vestire lo sport per Adam Selman è una sorta di missione che lo ha portato a cambiare l'approccio e l'estetica da applicare alle collezioni. Un anno di pausa e nasce A.S.S., Adam Selman Sport, con il claim YASS (sì, letteralmente your ass): una linea di abbigliamento sportivo per tutte. Linee pulite, ispirazioni anni 80 private delle fissazioni aerobiche, adattabilità e tessuti in grado di valorizzare le forme, toniche o morbide, di chi li indossa, con qualche tocco di contaminazione amabilissimo (leggings leopardati, anyone?). "Amo l'abbigliamento sportivo americano delle diverse epoche, ne ho infuso i miei pezzi preferiti e l'ho fatto" ha raccontato con tono gioiosamente naïf a L'Officiel USA. I leggings di Adam Selman, i suoi top incrostati di cristalli, gli abitini con cui vivere il campo da tennis e l'aperitivo, gli shorts in similpelle passepartout: i pezzi delle collezioni di A.S.S. raccolgono e reinterpretano quel concetto di corpo libero già reso eponimo proprio dalla sua donna di riferimento, Rihanna.

Con la quale è tornato a firmare la capsule di San Valentino di Savage x Adam Selman, furbescamente suddivisa in due tranches: Locket Down (più aggressivamente sexy, con copricapezzoli a forma di cuore e stringhe che evocano il bondage) e Down the Aisle (più morbida e daily, ma non manca un'interpretazione supercool del reggiseno nero classico in tessuto vinyl), interpretate nelle immagini pubblicitarie da Joan Smalls, Paloma Elsesser, Adesuwa e Fiffany Luu. Quattro donne diversissime tra loro, quattro corpi perfetti per far comprendere la nuova filosofia click-to-buy di Rihanna e Adam Selman. Che, ancora una volta insieme, regalano l'ultima co-lab in cui valga la pena investire in questo 2020?