Una parola descrive il sentimento che da più di sessant'anni proviamo per Carolina di Monaco: ossessione. Qualunque abito si incroci sui profili Instagram vintagisti, qualunque hairstyle condito di caleidoscopici cerchietti, qualunque make up che rispecchi la propria epoca, di sicuro Carolina di Monaco da giovane lo ha già sfoggiato. Carolina è la vera incarnazione del sono stata indie prima di te. La primogenita del principe Ranieri e Grace Kelly è sempre stata pioniera di ogni tendenza, assorbita e reinterpretata par suo, e ha vissuto N zeitgeist con il suo immutabile gusto per il dettaglio in grado di modificare la somma delle parti di un look. Si capisce perché la foto di Carolina di Monaco nel 1978 è l'epitome del suo straordinario fiuto d'anticipo sui tempi. La famiglia reale schierata, esclusa Stéphanie, al Ballo della Rosa, nello scatto mostra Carolina e Grace in ton sur ton. Il giovanissimo Alberto in giacca bianca, tra le due, a malapena poteva immaginare che trent'anni dopo gli sarebbe toccato il titolo di sovrano del Principato. Lo sguardo del canuto Ranieri, a destra di Grace, è di totale perdizione per la luminosità delle donne della famiglia.

carolina di monaco da giovanepinterest
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Ma è lo splendore variegato di Carolina il vero catalizzatore dell'immagine. L'abito a fiori di Carolina di Monaco inchioda lo sguardo. Il Ballo della Rosa è sempre stato una sorta di termometro delle relazioni di Palazzo, in primis tra gli stessi famigliari protagonisti assoluti delle pagine del jet-set (prima che il matrimonio di Carlo d'Inghilterra e Lady Diana passasse ufficialmente lo scettro del gossip scandalistico sull'altra costa della Manica). Poi con fidanzati e fidanzate, mariti presentabili o meno (come Philippe Junot per Carolina), figli e figlie in sboccio da alta società, pancioni in bella vista o seminascosti da piume strategiche (lo fece Charlotte Casiraghi, con scarso successo). Al Bal de La Rose del 1978 Carolina di Monaco fioriva di grazia e bellezza, con una classe che non sfuggiva affatto ai direttori dei giornali. Chiunque l'avrebbe voluta in copertina, chiunque le avrebbe affidato una cover story da massima tiratura di copie, figuriamoci Anna Wintour oggi. Quaranta e anni dopo e oltre, un'unica certezza: l'abito a fiori della principessa non avrebbe sfigurato nemmeno oggi, sulla scala(ta) del MET Gala. Se solo si fosse tenuto.