È il 1997. La french manicure decora le mani della metà delle donne sul pianeta Terra. Le sopracciglia rispondono ad un unico stile zoomorfo: ala di gabbiano. Il lucidalabbra color carne plus glitter è il prodotto beauty più venduto da almeno un lustro. Alle prèmiere è concesso indossare borse a tracolla XXL. È il 1997 e con un paio di sandali bassi Angelina Jolie 22enne, protagonista del film George Wallace, calca uno dei tappeti rossi che più tardi l’avrebbe incoronata diva di Hollywood indiscussa a vita. Il look è uni di quelli che si riesce a decifrare solo dopo un paio di scansioni e zoomate su ogni singolo dettaglio dell’outfit color cipria, dai sandali mules tacco largo e basso a contrasto, tracolla Chanel nera in pelle matelassé, midi dress scivolato, cardigan à la main e, ultimo ma affatto meno importante, il foulard/turbante grigio annodato in testa.

angelina jolie photo by jim smealron galella collection via getty imagespinterest
Jim Smeal//Getty Images

La cipria spolverata sul viso e sul corpo di Angelina Jolie, formato make up look etereo, formato look monochromo, a stemperare i tatuaggi hardcore che oggi Angelina Jolie non ha più. Gli occhi da cerbiatto, il broncio-non-broncio, il savoir-faire da ragazza interrotta che l’accompagna per tutta la sua carriera 90s e primissimi Duemila, fino alla svolta con produzioni engagé, impegni charity, attivismo sociale, gravidanze e adozioni, fino al matrimonio con Brad Pitt poi naufragato nel mare magnum dei gossip da intrigo internazionale. Chi era Angelina Jolie quel giorno d’autunno del 1997? Cosa non sapeva ancora di se stessa la futura Mrs Smith? Sicuramente, che avrebbe scritto la lettera aperta ai suoi figli più toccante di qualsiasi copione recitato in tutta la sua vita.