I fashion retromaniacs sono una stirpe strana. Nell'eterna nostalgia di un passato dalle tinte gloriose, si nutrono di archivi digitalizzati da condividere via social, ripescano capi e totem degli anni passati per ribattere l'assoluto primato del vintage. L'ultimo in ordine di apparizione è una foto di Naomi Campbell da giovane sdraiata a pochi centimetri dalla piscina del Peninsula Hotel's club sulla Fifth Avenue, New York. Protagonisti della composizione di stile: le mules nere di Naomi Campbell infilate in punta di piede a bordo piscina prima di immergersi, completamente fasciata da un tubino dalle trasparenze di Jean Paul Gaultier e incorniciata dalle collane di perle di Chanel. Lo scatto #tb sembra fatto oggi ma risale a uno degli anni cruciali dell'ascesa da modella di Naomi Campbell, il 1991. L'imperatrice inarrivabile di tutte le passerelle/shooting/campagne pubblicitarie è già leggenda, ma continua a coltivare l'inviolabilità della sua posizione da top. La Trinity formata da Naomi, Linda e Christy sul finire degli anni 80 si era allargata con Cindy Crawford e Tatjana Patiz in una delle cover più iconiche di tutti i tempi modaioli, il b/n eterno di Peter Lindbergh nel 1990, fino a siglare l'inizio ufficiale della nuova era direttamente in fashion week. Sulla passerella di Gianni Versace 1991, in sottofondo Freedom! di George Michael, le gambe di Naomi Campbell, Christy Turlington, Linda Evangelista e Claudia Schiffer a sfilare in abiti sorbetto, abbracciate, sorridenti nel ritmo festoso. Click, e consegna alla storia.

In quello stesso anno non c'è giornale che non voglia Naomi, the reigning megamodel of them all. Siete tutte grandiose, ma ce n'è una che fa la differenza per davvero: ed era lei, la ex ragazzina senza padre, la dinoccolata fanciulla che Beth Boldt della Synchro Model Agency aveva fermato per strada a Londra, già incantata dal suo magnetismo. Naomi Campbell da giovane come oggi spostava il mondo con una falcata, un sorriso, una fotografia di copertina. E a regalare quel definitivo golden touch alla sua immagine furono gli scatti del fotografo cileno Julio Donoso (questo incluso), già reporter e giornalista, entrato nello showbiz in punta di piedi nel momento del suo massimo splendore. Donoso riuscì in uno di quei miracoli che nella moda esplodono come rare supernove: trasfigurò l'erotismo di Naomi Campbell in una grazia anni Sessanta sfoggiando il meglio della moda di quell'anno. Un tubino in velluto di Gaultier (che venerava Naomi), le perle mitiche di Chanel, e le scarpe per esaltare il senso di freedom assoluta. Ai piedi di Naomi Campbell le mules nere sono il divertissement definitivo della più grande top model di tutte.