2000-2017 andata e ritorno. Un volo pindarico che è un flashback d’autore. Protagoniste, le prime donne del Principato di Monaco, Charlotte Casiraghi e mamma Carolina. Co-protagonista, uno, l’abito nero con décolleté a (s)vista, sciancrato in vita e ampio ampissimo dai fianchi in giù. La sceneggiatura si dipana nella medesima scenografia, quella dei salotti dove va in scena, anno dopo anno, il Ballo della Rosa, il più importante e patinato evento per la royal family monegasca dal 1954 a oggi, da quando Grace Kelly ha deciso di dare un nome alla serata di gala mondana per riunire celeb e personalità di spicco da tutta Europa (e oltre, chiaramente).

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In una notte di mezza primavera, solitamente, il Bal de la Rose va in scena a fine marzo (pandemie internazionali permettendo), Carolina di Monaco e Charlotte Casiraghi indossano lo stesso long dress da sogno, ricamato da sapienti vedo-non-vedo, trafitti in petto dalla medesima scollatura audace che solo un portamento di grazia riesce a celebrare e innalzare a momento/movimento couture dell’anno. I capelli che rifuggono da acconciature troppo elaborate, troppo complicate, morbidi in un via vai di onde lucenti, il trucco impalpabile, c’è-ma-non-si-vede per entrambe, la bocca color carminio, importante e sublime, le spalle rilassate come l’andamento regale e il galateo principesco vogliono. Il sorriso delicato che si apre come un bocciolo all’alba, con la stessa potenza di chi tutto ha visto e tutto ha vissuto, di chi ha scelto di essere felice, contro il mondo che aspetta di vederti cadere...