Chi è la regina Rania di Giordania a 50 anni? La sua bio su Instagram scherza con un sorriso "madre e moglie con un lavoro molto figo". E in fondo è la realtà, per davvero. Nel giorno del suo compleanno Rania di Giordania è stata assente giustificata dal suo social di riferimento, comparendo poi solo nel tardo pomeriggio europeo con una foto riassuntiva della pietra miliare dei compleanni. Uno scatto posato ma più sincero di tanti selfie casuali, rompe la quarta parete con i followers per consegnarsi in piena semiotica. Rania di Giordania in abito bianco, couture delizia di lievi drappeggi in seta strutturata, in un centro ipotetico dell'immagine che la spinge, unica di trequarti, verso l'abbraccio gentile del marito Abdullah II sportivamente in polo nera: una posa vagamente timida, col sorriso accennato.

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E poi ci sono i figli di Rania di Giordania a completare l'immagine, le due principesse Iman e Salma e i principi Hashem (il piccolo di casa) e Hussein (il maggiore e erede al trono di Giordania), copycat dell'etereo candore materno. Tranne Iman, che occhieggia dietro al padre con un abito provençal a quadretti bianchi e neri, ma tutto torna anche nella deviazione naturale dal dress code. Nell'abito bianco di Rania di Giordania c'è la traduzione letterale di couture/culture, farsi ricordare sempre, restare come un quadro impressionista di pennellate e tocchi nel ricordo. La protagonista è sempre lei, la sovrana non sovrana che riesce ad essere la rappresentante migliore del suo paese. La regina che mette d'accordo tutti quanto a presenza, classe, modo di porsi in qualunque situazione, dalle visite nei villaggi del paese alle trasferte in giro per il mondo. Dal 1999 investita dal titolo di regina consorte del paese, volto unico e internazionale della politica giordana, Rania di Giordania oggi conferma di non aver mai avuto bisogno di sfuggire ad un destino che lei stessa si è preparata. Con l'amore più invidiabile e resistente delle moderne dinastie.