Cate Blanchett in abito blu (riciclato) ci fa sventolare bandiera bianca

In ballo c’è un Leone d’Oro, ma l’unica protagonista è una leonessa. Dentro e fuori i red carpet, i set cinematografici, gli obiettivi dei paparazzi. Al Festival del Cinema di Venezia 2020 Cate Blanchett in abito blu, lungo, sognante, abbagliante è una statua in movimento, un’opera d’arte (che sia la settima, l’ottava o la nona… non ha importanza), è un quadro iper realista di bellezza e virtù. Si muove felina sul tappeto rosso della manifestazione sulla laguna che l’ha incoronata madrina dell’anno, indossando il long dress di Esteban Cortazar, collezione Primavera Estate 2016, ripescato dal suo armadio da mille e una notte.

Scelta pop, scelta etica, scelta delle scelte (in un momento in cui la riflessione social-e è meno glam e più ambientale), l’abito di Cate Blanchett indossato già cinque anni fa in occasione di una première a Londra è una poesia sartoriale di asimmetrie imperfette e, per questo, perfette. Il pairing dell’abito-cappa è con pump nere in suède Jimmy Choo Roomy e preziosi Pomellato. Durante la 77esima edizione del “festival di cinema più venerabile e maestoso della Terra”, come lo ha definito Tilda Swinton, da Cate insignita del Leone d’Oro alla Carriera, la donna che il cinema ha amato chiamare Carol, Mrs America, Blue Jasmine, Elizabeth vuole oggi (ri)chiamarci all'appello, all'attenzione nei confronti di un cinema più umano, sostenibile, scrostandone la patina spesso esasperata, ammettendone solo le velature di paillettes blu notte.