Grace di Monaco punta il doppio obiettivo della sua Rollei Magic, leggendaria macchina fotografica ormai pezzo da collezionisti, verso qualcuno che la sta a sua volta fotografando. La principessa indossa un caftano di Emilio Pucci, un turbante di spugna rosa e tiene al braccio una borsa di cotone e bambù. È l’immagine spensierata dei colorati anni 70. Quando nel 1955 il principato di Monaco aveva annunciato al mondo le nozze fra il principe Ranieri e l’attrice Grace Kelly, Marilyn Monroe aveva telefonato alla collega per felicitarsi con lei per la vita tranquilla e senza problemi che l’attendeva, ora che si era tirata fuori dal ginepraio di Hollywood. Aveva ragione, e il 1972 che racchiude in una foto il concetto "Grace Kelly stile anni 70", è stato forse per colei che ormai tutti chiamavano solo principessa Grace di Monaco, uno dei periodi più sereni. L’ex musa di Alfred Hitchcock aveva 43 anni, l’età in cui una donna ha perso le insicurezze della giovinezza ma è ancora bella, col valore aggiunto della maturità che l’ha resa sofisticata. Il compito di assicurare un erede al principato, Grace lo aveva ormai assolto e i suoi tre figli Carolina, Alberto e Stephanie, che avevano rispettivamente 15, 14 e 7 anni. Li aveva allattati tutti e tre e questo aveva fatto di lei anche un’ambassador della Leche League, un’organizzazione non governativa mondiale di sostegno da madre a madre che ancora oggi promuove l’allattamento naturale.

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Grace ora aveva un marito blasonato, era libera dagli impegni della prima infanzia dei suoi figli e ancora lontana dalle loro future intemperanze, era ricca, famosa e aveva tutto un mondo intorno a cui dimostrare come il suo retaggio di ragazza americana di buona famiglia avesse già permeato all'origine il suo stile inconfondibile. Hollywood la cercava ancora, nove anni prima Hitchcock l’aveva corteggiata a lungo per convincerla ad accettare il ruolo di protagonista in Marnie, andato poi a Tippi Hedren, ma i consiglieri del Principato reputavano che il ruolo di una cleptomane non si addicesse a una principessa. Nonostante fosse chiaro che ormai la sua vita era lontana dal set, essere desiderata dallo show business era pur sempre una soddisfazione, per lei. Fino al 1977 avrebbe continuato a ricevere offerte di ruoli, ma l’unico legame col cinema lo manterrà dal 1976 accettando di far parte del consiglio della Twentieth Century-Fox, uno dei primi membri di sesso femminile. Fine dei giochi. In poche parole, nel 1972 Grace di Monaco si godeva la vita da principessa. In quella foto in caftano, circondata da gente in costume, si trovava a una gara di nuoto sulla spiaggia di Monte Carlo e neanche la posa inclinata e la macchina fotografica davanti al volto riescono a nascondere il suo sorriso entusiasta. Un sorriso simile a quello con cui, nel 1956, illuminava una foto insieme a Emilio Pucci. Grace ha avuto degli stilisti di riferimento, nella sua vita, si sa del suo grande amore per Dior. Ma qualche anno prima era stata anche una musa del nobile stilista aviatore, che in quell'anno aveva creato una collezione chiamata La siciliana e aveva fatto posare le sue modelle fra palermitani doc. Per puro gioco, anche la neo principessa si prestò a uno scatto con Pucci (qui sotto) indossando una delle camicie colorate di quella collezione. Sei anni dopo, l'esprit Pucci ancora ispirava Grace che non potendo circolare in costume da bagno come una comune mortale fra i suoi sudditi, si difendeva dal caldo a un evento pubblico indossando lo chemisier disegnato dal suo creativo amico. Apparendo molto bella, libera e felice. Semplicemente, Grace.