Agosto 1997, Lady Diana si prende una pausa sullo yacht di Dodi al-Fayed al largo di Portofino dopo un anno pieno di impegni che, nonostante il divorzio dal principe Carlo, continua a portare avanti. Da quando è tornata single, la principessa del Galles ha intrapreso un nuovo capitolo della sua vita ma ha deciso di sfruttare la sua fama lavorando instancabilmente a sostegno di enti di beneficenza e questioni umanitarie in tutto il mondo, mentre schiva abilmente i flash dei paparazzi. L’ultimo suo impegno è stato in Bosnia Erzegovina, dove si è recata per attirare l’attenzione sul problema delle mine antiuomo di cui il paese è disseminato. Il 2 giugno ha partecipa a un altro evento benefico, l’anteprima dell’asta di beneficenza dei suoi vestiti da Christie’s, a Londra. Solo il giorno dopo, sempre a Londra, ha potuto finalmente rilassarsi con un appuntamento che per lei è stato solo e semplicemente, puro piacere. Questo happening si teneva alla Royal Albert Hall, dove l’English National Ballet debuttava con il Lago dei cigni. La danza era una passione incontenibile per la principessa. Quando era solo la bambina Diana Spencer studiava danza classica nel Norfolk, e se la natura non l’avesse dotata di quei 178 cm di altezza che la rendevano poco adatta alle prese dei ballerini, probabilmente la sua vita si sarebbe orientata verso quella carriera e nessun membro della famiglia reale l’avrebbe inclusa nella lista delle possibili mogli per il principe Carlo.

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Ma dopo il matrimonio, Diana aveva continuato a coltivare la passione per la danza sostenendo l'English National Ballet sia prendendo lezioni private presso i loro coreografi, sia partecipando alle raccolte fondi. Come sappiamo, le sue doti di ballerina le ha messe in pratica pubblicamente in due occasioni. La prima il 9 novembre del 1985 quando, ospite a una cena ufficiale alla Casa Bianca, ballò con John Travolta. La seconda nel dicembre dello stesso anno, quando lasciò il marito da solo nel palchetto reale “per andare in toilette”, e riapparve sul palcoscenico insieme al ballerino Wayne Sleep per ballare con lui sulle note di Uptown Girl di Billy Joel. Nella prima occasione, il marito la ignorò (nelle foto lo si vede chiacchierare con una signora mentre gli occhi degli altri sono tutti per sua moglie). Nella seconda, addirittura, Carlo si infuriò. Ma nel 1997 tutto quello era ormai un ricordo e Diana si concedeva i suoi momenti di felicità andando ad assistere ai suoi adorati balletti, vestendo come voleva e rispettando il minimo del protocollo perché ormai non doveva più rendere conto di niente a nessuno. È così, in quella che è la sua ultima apparizione ufficiale non istituzionale, una sera di vero svago, Diana indossò uno dei suoi abiti che più hanno impressionato l’opinione pubblica, disegnato da Jacques Azagury. Lo stilista londinese di origini marocchine, che nel suo atelier tiene in cornice la foto della principessa con indosso tre delle sue creazioni e la dedica: “Carissimo Jacques, tanto amore da Diana”, aveva incontrato per la prima volta la principessa del Galles a una fiera londinese in cui aveva lo stand. La accompagnava Anna Harvey, la sua stylist del momento, che le stava indicando i talenti emergenti della moda britannica. Il creatore di moda rimase a bocca aperta e senza parole. “Ma in pochi minuti stavamo parlando senza problemi. Aveva questa straordinaria capacità, quando le persone erano in soggezione nei suoi confronti, di metterti a tuo agio". Diana diventò sua cliente perché adorava il modo in cui gli abiti di Azagury combinavano eleganza e sensualità. Per quella sera al Royal Albert Hall scelse un miniabito con l'orlo sopra il ginocchio, in tessuto di seta e cotone azzurro polvere, cosparso di minuscoli cristalli che illuminavano ogni suo movimento. Lo scollo quadrato era molto profondo e lasciava scoperto molto più décolleté di quanto le sarebbe stato consentito da moglie dell'erede al trono. In mano teneva solo una pochette di raso azzurro e il pezzo forte di tutto l'insieme era la collana, ribattezzata The Swan Lake Necklace, dal nome del balletto che Diana era andata a vedere quella sera. Era stato realizzato da Garrand, uno dei gioiellieri di fiducia della famiglia reale, mettendo insieme in modo spettacolare 187 diamanti e cinque perle dei mari del sud. Era solo una parte della una parure che comprendeva anche due orecchini, ma quella sera Diana non li ha indossati perché non erano ancora stati terminati dall'oreficeria. Due mesi dopo, Diana morì senza aver fatto in tempo a ritirarli. L'intera parure rimase di proprietà di Garrand che nel 1999 la mise in vendita. Fu acquistata da un lord britannico che lavorava come amministratore delegato per la sede di Lehman Brothers a Londra. Pensava di far felice sua moglie, che invece non l'ha mai indossata perché la metteva a disagio il legame con la tragica morte della principessa. La parure è tornata all'asta nel 2017 ed è stata acquistata da una coppia di americani anonimi. Da allora, dell'ultima collana da sogno indossata da Lady D, non si è saputo più nulla.

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