Non se ne parla. Scusa, ma perché? Che c’è di male. La quintessenza dell’understatement (à la Charlotte Casiraghi…). Prendi tre colleghe, tre pause caffè e una domanda, amletica: mettereste queste ciabatte in ufficio? Non il paio di scarpe Birkenstock che abbiamo (avuto) tutte, tanto dibattuto quanto sdoganato in qualsiasi occasione, non il paio di infradito in gomma fluo che accoglie a braccia aperte il ritorno del pareo anni Novanta, non il paio di sandali tacco basso e da museo del design. Ma il paio di ciabatte raso-raso-rasoterra, con doppio nodo a mo’ di fascetta sulla monta del piede. Sandaletti bassi comodissimi, in pelle morbidissima, dalle palette colori rilassatissime (oliva, nocciola, latte di soia…) che l’indie brand Dear Frances, il place to shop in mezzo allo scroll compulsivo quotidiano, ha lanciato con la collezione scarpe estate 2019.

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“Realizzate a mano in Lombardia”, recita la descrizione delle ciabatte tendenza (oppure ossessione) delle stanze d’ufficio dove si combatte l’afa di luglio duellando con i telecomandi dell’aria condizionata e indossando outfit estivi studiati a tavolino (in balcone, ça va sans dire). Suola in gomma anti-asfalto liquefatto, i sandali Tye Slide di Dear Frances sono le scarpe passepartout per gli abiti chemisier indaco e i boyfriend jeans della domenica mattina. Lusso, calma e voluttà sembrano essere le caratteristiche del brand che concentra la ricerca delle materie prima e la produzione artigianale delle sue scarpe semplici ed essenziali tra le mani dei migliori calzolai del Nord Italia. Generazioni a confronto, che non dimenticano l’importanza dell’etica in tutte le fasi del processo lavorativo, dall’uso di materiali ecosostenibili a una realizzazione di sandali, stivaletti e sneakers “a fuoco lento”. Senza le pressioni di un fast fashion che sbriciola le nostre aspettative couture, come sbriciola le suole di sandali low cost low heart a fine stagione.