Gli anni Sessanta hanno mille sfaccettature. Per motivi che vanno dall'esplorazione giocosa alla libertà sopra ogni altra cosa, dalla musica agli stili e disegni sperimentali. Gli anni '60 hanno avuto diverse trasposizioni di un concetto, un'epoca, in formato persone e luoghi. Dalle diverse capitali: Swinging London, Haight Ashbury a San Francisco ... e Saint Germain des Prés a Parigi. L'epicentro con i suoi mille caffè, dove conversazioni intense generano le idee che finirebbero per provocare l'esplosione del maggio '68. Un quartiere di librerie e piccoli teatri, cinema, dove i giovani parlavano all'infinito di arte e politica mentre le canzoni di Françoise Hardy e Jacques Dutronc suonavano in sottofondo.

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È questa Parisienne degli anni Sessanta, volubile e intensa, intelligente e notturna, che la moda fa riferimento in questa stagione. Con, nella sua incarnazione diurna, un trench classico con cintura inamidata e una micro-borsa giallo acido a Miu Miu, o minigonna patchwork sotto un mackintosh aperto accompagnato da un berretto da marinaio come quelli che indossava l'icona di Zouzou by Christian Dior. Una notte con un'amazzone del rock come Anita Pallenberg che rivive da Saint Laurent, mentre Fendi ricrea un mantello che somiglia a un affaire tra Marianne Faithfull e Alain Delon. Paco Rabanne rivisita l'anima delle creazioni ultra-futuristiche originali che Françoise Hardy amava follemente. E che dire: da Givenchy un'incarnazione più borghese fa riferimento a Catherine Deneuve in Belle de Jour. Un remix che scova le sue icone direttamente dal passato e le rende modernità contemporanea, rendendole immediatamente desiderabili. Ancora una volta.