Mi piace il sesso, mi piace spogliarmi, mi piace sapere che fra le pieghe di una cicatrice può esserci ancora spazio per la bellezza. A questo pensavo, quando, nell’ottobre del 2015, guardavo davanti allo specchio il mio corpo per la prima volta, dopo la mastectomia. Mi avevano diagnosticato un cancro al seno e avevo deciso di operarmi, avevo detto di no ai medici quando era stato il momento di scegliere se ricostruire o meno la mammella durante l’intervento. Sarei rimasta così, fieramente “a metà”. E di nuovo bellissima, sensuale, serena. Credo funzionino un po’ così quei momenti in cui capisci che la tua vita è cambiata per sempre, e con essa, il tuo sguardo sul mondo, no?

Ah, comunque sono Noelia Morales. Molti mi chiamano “piratessa”, per via di questo bizzarro reggiseno che porto, e che, effettivamente, assomiglia alla benda dei corsari da cliché. Io, invece, lo vedo come l’”accessorio” con cui ho imparato ad accettarmi, a ri-credere in me stessa e nell’erotismo, sperando che molte altre donne facciano lo stesso.

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Questa non è una sceneggiatura realista, questo non è un monologo da pièce teatrale, questo è - battuta in più battuta in meno - il flusso di coscienza che ha attraversato la mente della fondatrice di Anna Bonny, brand di lingerie couture dedicato alle donne che hanno subìto una mastectomia, l’asportazione chirurgica di una mammella, a seguito molto spesso di un tumore maligno. E che costringe ad una scelta, la ricostruzione di quest’ultima attraverso una mastoplastica oppure no. Ed è per casi come questo che la designer spagnola Noelia Morales, avendo letteralmente provato l’esperienza sulla sua pelle, che getta le fondamenta in cashmere e chiffon di Anne Bonny, i cui reggiseni particolari poggiano delicatamente sui corpi nuovi di donne nuove dagli sguardi nuovi.

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#NoLessAWoman è il manifesto sotto forma di hashtag con cui Anna Bonny parla al mondo. Devoto a bralette impalpabili che non sono solo volgarmente “mastectomy patch”, il brand di intimo post operatorio vuole esaltare i décolleté orgogliosamente senza nasconderli timidamente. “Ero convinta avrei perso per sempre la fierezza che provavo verso il mio corpo, ma ho dovuto ricredermi”, spiega la stessa Noelia sul sito di Anna Bonny. “Non solo ho riacquistato la sicurezza in me, ma il brivido della novità ha migliorato anche la mia concezione del sesso. Se la lingerie può aiutare anche in questo, beh, lasciamoglielo fare. Proviamo ad essere un po’ più indulgenti con noi stessi, ce lo meritiamo”.

Brassiere, Undergarment, Lingerie, pinterest
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Ricamati interamente a mano a Barçelona, i reggiseni di Anna Bonny sono un cocktail couture di pura seta inglese, cotone organico e cashmere Loro Piana, materie prime gentili per aree del corpo sensibili. Disponibili nella versione minimal(ista) dalle palette colori basic Pearl, Blush e Midnight Blue e in quella in stile peplo, Magnolia, le bralette Anna Bonny sono ordinabili in tre taglie (le classiche S, M, L) ma con la possibilità di una versione Do It Yourself. Quest’ultima, infatti, permette alla cliente di scaricare il bozzetto del patch per creare il proprio reggiseno particolare personalizzato. Il 10% dei ricavi, ça va sans dire, viene donato in beneficenza ad associazioni che sostengono le donne che lottano contro il tumore al seno. Perché certe ferite si possono rimarginare anche con un perimetro in tulle di seta di un reggiseno singolare, in tutti i sensi.