Ci sono storie che iniziano quando tutti ti dicono che è troppo tardi per iniziare. Ci sono storie che sfidano i tempi liquidi in modo molto, molto, concreto. Ci sono storie cucite in punta di polpastrello come un’ode alla lentezza dell’artigianalità, la stessa che qualcuno oggi ha deciso di chiamare slow fashion. Sotto le arcate che hanno fatto la storia della storia dell’arte modernista del complesso Santa Creu i Sant Pau di Barcelona, scopriamo le storie dai sentimenti antichissimi dei brand spagnoli emergenti, ospiti a 080 Barcelona Fashion. La manifestazione catalana devota alle promesse della moda to be giunta alla sua 25esima edizione ha scelto i marchi fondati da giovani designer e talent da far sfilare ed esporre durante la settimana della creative couture di bandiera. Fra dietrolequinte convulsi, passerelle rilassate, making of delicati, abbiamo scovato i 6 brand spagnoli da scoprire, studiare, su cui investire presto, molto presto...

eikō ai

La Via Lattea, le costellazioni, i corpi celesti, l’atmosfera, le galassie. Sui jacquard, le sete, i tessuti tecnici, scivolati, preziosi, della collezione di eiko ai Quantum One, l’astronomia incontra l’indie couture. Ci sono mini dress con maxi maniche a palloncino che ricordano pianeti lontani, nei colori e nelle forme, ci sono trasparenze che giocano con la seduzione dei corpi (non solo celesti), ci sono spalline impossibili da vedere a occhio nudo, basterà indossare le lenti a contatto con la nuova moda spagnola per capirne gli intenti, la versatilità, la spontaneità del brand quattro stagioni fondato nel 2018 a Barcelona da Glo Lladó. “Pezzi unici per occasioni uniche indossati da donne uniche, questo è il refrain di eiko ai, pochi drop ma curatissimi per interpretare, di ispirazione in ispirazione, i concetti di femminilità, eleganza, praticità”, racconta la creative director sul sito del brand. “La mia passione per la sartoria è nata quando ero piccolina, avevo sempre le forbici in mano per aggiustare questo o quell’altro vestito che mia madre mi metteva, non mi andava bene mai nulla, volevo abiti che fossero esattamente come li desideravo io. Crescendo, questo capriccio è diventato il mio business, diciamo così”, continua Lladó nel raccontare le sue collezioni eco-friendly, seguite da un management human-friendly. “Inclusivo, cosmopolita, sensuale, magico, leggero, sono gli aggettivi che accosterei a eiko ai”, conclude la fashion designer stella nascente.

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Juanjo Villalba Bermúdez

Io ti perdono, io sono orgoglioso di te, io ti amo, tu mi manchi, ti odio. Sondare la sfera delle emozioni dell’animo umano attraverso cartamodelli, texture e tessuti è stata la ragione di vita dell’ultimo anno di Juanjo Villalba Bermúdez, “lavoravo nel marketing per una grossa azienda di moda finché non ho sentito l’urgenza di aprire quel cassetto dove c’era un sogno che mi chiamava ad alta voce”. “Ho iniziato il mio percorso da creative director a 38 anni, una pazzia per molti, l’unica via per me”, ci racconta il fashion designer spagnolo mentre accarezza i 12 look di quella che “non doveva nemmeno essere una collezione pronta a sfilare” che traducono 12 emozioni, sensazioni, suggestioni sentimentali, “legate fra loro dai colori neutri”. “Dai sentimenti-primari, come i colori, ho sviluppato dei sottogeneri/sottosentimenti che collego sempre a miei personalissimi ricordi. Ad esempio, la mia famiglia ha una fabbrica di mattoni, ho deciso di celebrarla con capi worker figli dell’utility fashion”, continua nel dietrolequinte del défilé a poche ore dal suo debutto. “La filosofia genderless e seasonless della Mitologia sentimentale di Juanjo Villalba Bermúdez fa i conti con un eterno dualismo di pensiero del creative director “il dilemma fra mass market e artigianalità, che però si scioglie quando inizio a disegnare, creare, cucire, quando imparo giorno dopo giorno a lasciarmi andare, come si fa in amore, senza chiedersi troppo cosa succederà dopo”.

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Sonia Carrasco

La passerella che fra pochi minuti verrà calcata dalla collezione Autunno Inverno 2020-21 di Sonia Carrasco si illumina a giorno proiettando una scritta: 45.376543, 59.651328. Quelli che a colpo d’occhio sembrerebbero indecifrabili geroglifici, sono, in realtà, ci spiegherà dopo la stessa fashion designer spagnola, “le coordinate geografiche del Lago d’Aral, situato alla frontiera tra l'Uzbekistan e il Kazakistan, che sta per scomparire per via delle aggressive coltivazioni di cotone che ci sono lì attorno. Per me, uno dei peggiori disastri ambientali della storia contemporanea”. Effetti color-blocking opposti a nuances terrose e burrose, tessuti riciclati, silhouette rilassate, la collezione di Sonia Carrasco è un’ode ai movimenti, alle torsioni, alle onde del corpo e della natura.

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Tatiana Gil de la Visitación

Artigianato locale, slow fashion, sostenibilità. Sono le chiavi di (s)volta del progetto di Tatiana Gil de la Visitación brand di gioielli che nasce tra Bilbao, terra natìa della designer, e Barcelona, città-hub dove vedono la luce le creazioni ispirate al cinema anni Sessanta e Settanta, agli horror e agli erotici, all’eleganza e al mistero di una femme fatale che non rinuncerebbe al bacio di Dracula. Realizzate a partire da stampi in cera, abbiamo scoperto le collezioni di Tatiana Gil de la Visitación nel dietro le quinte della sfilata di Juanjo Villalba Bermúdez, "sono impreziosite da ori, metalli, perle simbolo di innocenza e purezza", racconta Tatiana, "rubini e coralli che portano fortuna e allontanano le bad vibes".

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Courtesy Photo / Tatiana Gil de la Visitación
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Blunbow

Tiare di velluto, diademi di raso, ciocche di seta. Il brand di accessori per capelli Blunbow fa il verso a quei fiocchi, fiocchetti, nastri e nastrini con cui giocavamo da bambine, ma per cui abbiamo ancora un debole… Dai cerchietti intrecciati alle fasce, ai fermagli e gli scrunchies anni Novanta, nato per un pubblico di baby fashioniste a cui le madri rubavano gli accessori per capelli, Blunbow è diventato il brand-Mecca delle donne di ogni età. Realizzati a mano a Barcelona a partire da tessuti pregiati “con il desiderio di far sentire una principessa chiunque li indossi”, racconta il team del marchio indie spagnolo.

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All That She Loves

Quando per she si intendono le volontà più intime, i desideri più indiscreti, le voglie vedo-non-vedo di tutte le Lei al mondo. Il brand di lingerie e costumi spagnolo segue due filosofie, quella dell’artigianalità e quella dell’ecosostenibilità: produrre meno, produrre meglio, produrre in loco. Dalle bralette piuma alle culotte opera d’arte, ogni ricamo e ogni dettaglio dei completini di All The She Loves sono la quintessenza del concetto di underwear legeresse. Il nostro colpo al cuore? Il body bianco à pois microscopici ed erotismo macroscopico.

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