Non solo work-out, aperitivi digitali e riunioni lavorative su Zoom: i dati evidenziati durante questi due mesi e mezzo di lockdown, raccontano anche che non abbiamo mai smesso di comprare. Ma se sapevamo cosa (sneakers come al solito, su tutte, seguite dalle felpe) non ci era ancora chiaro il perché. Così Lyst, la piattaforma di ricerca moda con 104 milioni di utenti che giornalmente approdano sul suo sito per cercare i prodotti delle grandi maison, ha pensato di risolvere l'arcano, tramite la Power Lyst, ricerca volta a scoprire la classifica delle 10 personalità che, sul suolo italiano, hanno maggiormente influenzato i consumatori.

Chi siamo, dove andiamo, perché compriamo: quesiti che hanno trovato finalmente una spiegazione articolata. Un esempio? Il quinto posto di Ghali, rapper milanese molto attivo anche al fianco del Comune meneghino all'inizio della fase 2 del lockdown, tramite la campagna Yes Milano, dove la penna autrice di brani come Ninna Nanna e Habibi, ha sensibilizzato la cittadinanza rispetto alle nuove regole da rispettare. E il brano Un passo alla volta, una poesia dedicata al risveglio della città e alla riconquista graduale delle nostre libertà, accompagnata dal relativo video, ha registrato più di 200 mila visualizzazioni. L'effetto collaterale è stato, nell'arco di qualche giorno dalla distribuzione, un +15% delle ricerche delle mascherine nere in jersey. La sicurezza che quel risultato sia dovuto a lui è nel fatto che, nel cercare lo specifico accessorio, gli utenti digitavano "mascherina nera Ghali". Oltre al famoso performer, ormai simbolo di un'Italia nuova, multi-etnica e già catapultata nel futuro, ci sono anche nomi meno noti alle masse, che però, secondo l'algoritmo di Lyst (che mescola menzioni sui social, ricerche su Google e incremento dei follower) hanno fatto la differenza. Come, in fondo, nel caso di Alice Pagani, giovanissima attrice di Baby che vanta un seguito di 1,7 milioni di follower. Premiata per aver vissuto la quarantena attraverso degli scatti social che la vedevano senza make up, regalando una versione di sé naturale e non filtrata, ha però scatenato la caccia al cappello in paglia, con una foto che la ritrae di spalle (il suo è di Jacquemus), che, qualche ora dopo la pubblicazione, ha registrato un +26% nelle ricerche. E forse, se nel suo caso sarà stata anche la voglia d'estate di chi era rinchiuso in casa, a spingere all'acquisto di un cappello fatto per essere indossato solo il sole della Costiera amalfitana o di Saint Tropez, quando si parla del primo posto, ad essere premiato è stato un intero atteggiamento.

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A spiccare nella lista delle celeb che hanno maggiormente influenzato gli acquisti durante la pandemia è stato Giorgio Armani, uno dei primi a porsi delle domande sul fashion system, e anche a fornire risposte e copiose donazioni. E proprio per tutte le sue scelte, da quella iniziale di sfilare a porte chiuse a febbraio, molto prima dell'inizio ufficiale della pandemia, alla donazione di 1 milione e 250 mila agli ospedali di Milano, così come la conversione degli stabilimenti produttivi, tramutatisi in fornitori di mascherine, ha portato il brand, ad Aprile, ad un +172 % nelle ricerche, rispetto al mese precedente.


La nostra ossessione per le tute? Merito (o colpa) anche di Paola Turani, influencer che è stata premiata dal suo approccio casalingo al periodo di lockdown, dove, come molti di noi, si è dedicata all'arte della panificazione. Capace di generare 5,9 milioni di interazioni sui social, Turani ha spesso indossato tute di adidas (tra le keyword più cercate in Italia in questi mesi, a prescindere dal suo apporto alla causa). E però, dopo aver postato, il 9 aprile, una foto ai fornelli che la ritraeva in pantaloncino e felpa giallo ocra del brand di Herzogenaurach, si è registrato un +9% nelle ricerche.

A rendere più leggera la quarantena per donne (ma soprattutto uomini amanti del calcio) ci ha pensato però un personaggio improbabile come Christian Vieri, che, rinchiuso nella sua casa milanese con la compagna e le due figlie, l'ultima arrivata da pochi mesi, ha pensato di intrattenere il suo folto seguito (2,5 milioni di follower) con telefonate in diretta a colleghi e amici famosi. Tra gag e ricordi dei primi Anni 2000 "pallonari" le sue chiamate a Cannavaro, Materazzi, ma soprattutto all'ex capitano della Roma Francesco Totti, sono diventate un appuntamento quotidiano per chi aveva voglia di trovare spazio per delle risate vigorose, ricordando aneddoti conosciuti solo dagli addetti ai lavori, e che Vieri ha elargito con generosità. Effetto collaterale è stato l'aumento delle ricerche (+19%) delle t-shirt del brand YES, linea lanciata proprio dall'ex calciatore. Vero fenomeno di culto, però, sono stati i dj set di Jo Squillo, al terzo posto in questa classifica. La presentatrice e cantante, ha trovato il modo di non spegnere le luci sulla pista da ballo, lanciando delle dirette dal suo balcone, dove si impegnava in un dj set, in pieno stile Jo Squillo. Lontana per definizione dai pigiami e dall'homewear, il look era l'uniforme d'ordinanza con la quale si presenta a ogni evento, lavorativo o d piacere: tubini di paillettes e tacchi a spillo. E non è quindi un caso che gli abiti da donna con paillettes siano saliti del +24% nelle ricerche. Fanalino di coda nella top ten, ma non meno significativo, è stato Nico Vascellari, artista che durante la quarantena è stato protagonista grazie a un live di addirittura 24 ore. Le sue t-shirt con scritte irriverenti, indossate durante l'evento, sono state subito ricercate online, con la keyword "t-shirt Nico Vascellari"tra le più googlate. Così, le magliette con lettering e messaggi hanno visto un +28,4%. In termini di ricerche, però, l'influencer italiana numero 1 al mondo, Chiara Ferragni, è rimasta una certezza, posizionandosi al secondo posto della classifica, anche grazie alla sua campagna benefica a favore del San Raffaele di Milano: se il suo accappatoio di Versace è stato cercato online 100 mila volte, sono 20 mila le ricerche per le ciabatte in pelo di Louis Vuitton. Il picco assoluto? In un pezzo molto meno luxury, e che segue la tendenza principe di questi sessanta giorni di quarantena, quella dell'homewear: la felpa della capsule collection Champion x Chiara Ferragni ha visto un +3800% nelle ricerche per il marchio. Un risultato che, come tutti gli altri, riflette un'immagine di un paese che si è presto adeguato alle pantofole e alle tute – purché colorate di nuance accese – senza smettere di sognare i party dell'estate e le giornate al mare, protette da un cappello di paglia.