Per cucinare un gran risotto ci vuole un vino da almeno 50 euro
Provocazione volutamente snob, illazione dichiaratamente gourmand: e se "stappare" fosse l'insegnamento migliore per il risotto migliore?
Sgranare, sfumare, mantecare. Un po’ glossario del risotto, un po’ elenco delle voci onomatopeiche dei piaceri fra rebbi in argento e tovagliolo in cotone egiziano, i verbi con cui scrivere la ricetta del primo piatto-icona della cucina lombarda prima, italiana poi, peccano di un vocabolo mancante: stappare. Un rosso antico, una bolla francese, un bianco torbido, un rosé pallido. Non serve addentrarsi nei backstage delle trattorie migliori dello Stivale per capire che la ricetta del miglior risotto al vino NON passa da una confezione di cartone, non basta sfogliare le pagine in carta spessa dei compendi della tavola nostrana per scoprire che sfumare col vino è un‘arte che inizia dai grand tour in cantina…
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